Netflix e la rivoluzione on demand: italian edition

La dipendenza da serie tv è una cosa seria, può colpire in forme e modi diversi e ne vengono infatti anche esemplari all’apparenza immuni, ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare: amiche completamente disinteressate all’offerta televisiva – le classiche radical-chic che la sera leggono Proust – ingurgitare episodi di Grey’s Anatomy con compulsività bulimica, ho conosciuto ragazzi “che in tv guardano solo il calcio” attendere con ansia il prossimo episodio di The Walking Dead, ho visto esseri umani bramare un episodio di Game Of Thrones con lo stesso sguardo di Gollum (nerd enough?).

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Personalmente sono affetta da questa patologia dalla tenera età di 11 anni, quando iniziai a guardare The X-Files, negli anni ho divorato serie su serie conservate prima nelle VHS, poi nei dvd e infine in comodi hard disk esterni con devozione maniacale infrangendo leggi in modi e tempi che non affronteremo. Questa passione mi ha portato fino a una tesi di laurea (per cui sarò sempre grata alle serie televisive) ma soprattutto è sempre stato un ottimo modo per migliorare e tenere “vivo” il mio inglese.

Con l’arrivo della tv digitale guardare film e telefilm in lingua originale è molto semplice, inoltre Sky ripropone lo stesso episodio di una serie più volte nell’arco della settimana, quindi non è complicato organizzarsi e riuscire a seguire la propria serie preferita con costanza e legalmente. Per i veri malati – come me – il problema è la tempistica e il numero irragionevole di serie da vedere. Esclusi alcuni rari casi (serie di grande successo) le serie americane o inglesi arrivano sui nostri schermi (anche quelli delle pay-tv) con un po’ di ritardo e soprattutto è difficile che prodotti televisivi di nicchia vengano trasmessi anche qui (30 Rocks e Parks and Recreation solo per citarne due).

Le cose stanno per cambiare radicalmente, ovviamente sto parlando di “televisione on demand” e in particolare Netflix la più grande piattaforma on demand. Da una dichiarazione riportata da Il Corriere della Sera sembrerebbe che, nel 2014, ci siano ottime possibilità che Netflix arrivi anche nel nostro Paese (dopo essere sbarcato in Canada, in molti Paesi dell’America Latina e per quanto riguarda il vecchio continente  in Regno Unito, Irlanda e Olanda).

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Qui su Girl Geek Dinners Verona si è già parlato di Netflix e vi è stato svelato il trucchetto (adatto anche ai non smanettoni) per accedervi, ma prendiamola un po’ alla larga: cos’è Netflix? E’ una società statunitense nata nel 1997 con lo scopo di offire un servizio di noleggio DVD e videogiochi via internet (spediti poi per posta) e che ha saputo evolversi (evitando la miserabile fine di Blockbuster) diventando la più grande piattaforma di televisione on demand (sia per serie tv che per film): ad oggi conta oltre 38 milioni di utenti in tutto il mondo (30 milioni solo negli Stati Uniti).

Ma non basta, da qualche tempo, Netflix ha iniziato a sfornare produzioni originali che hanno riscontrato un gran successo: House of Cards con Kevin Spacey che si è portata a casa ben tre Emmy Awards, Orange is the New Black, il fenomeno seriale della scorsa estate e non stanca ha riportato a nuova vita Arrested Development, la geniale commedia cancellata dalla Fox. i Il californiano Netflix è oggi un vero e proprio canale televisivo solo che è completamente on demand ed esclusivamente “online” (si può guardare infatti su web, smartphone, tablet e smart tv). Ovviamente non è gratuito ma le condizioni sono a dir poco vantaggiose, l’accesso all’archivio completo di Netflix è disponibile con un abbonamento mensile al costo di circa 8 $ (in Regno Unito 5.99 £ e in Irlanda 6.99 €)

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C’è da dire che l’arrivo legittimo in suolo italico porterebbe una vera rivoluzione e personalmente credo ridurrebbe di molto la pirateria per quanto riguarda film e telefilm.

In attesa dell’annuncio ufficiale le pay-tv italiane si stanno armando all’arrivo del colosso statunitense.

Anticiperà i tempi Mediaset che il 9 dicembre lancerà Infinity la sua piattaforma on demand

L’archivio pare vasto, si parla di cinquemila titoli tra film, serie tv, fiction e cartoni. Quello che mi fa storcere il naso è che si tratterebbe di contenuti “tutti già andati in onda su canali tradizionali” (incluso mediaset premium) e riguardo la serie tv si parla di serie complete. Da vera dipendente i tempi d’attesa per le serie tv sarebbero comunque lunghi e l’offerta piuttosto limitata. Più interessante forse per quanto riguarda il versante film in quanto Infinity prevederà un proposta pay per view dal costo di tre euro per i film ancora in sala ( e va bene che il cinema è sempre il cinema ma con tutto quello che costa l’ingresso alle sale la proposta non è malvagia).

Sicuramente lo proverò (anche solo per dare un’occhiata al catalogo) soprattutto perché per le prime due settimane la piattaforma sarà in promozione gratuita. Il costo mensile successivamente sarà pari a 9 euro, quindi potenzialmente più caro del presupposto costo di Netflix.

Ovviamente Sky non sta a guardare. Anche se si dovrà aspettare la primavera del 2014 per poter vedere River la sua nuova piattaforma on demand (indipendente da abbonamento tradizionale e parabola), Sky ha dalla sua qualche prerequisito che la mette in vantaggio rispetto a Mediaset. Per gli abbonati infatti è già possibile accedere ai contenuti (pochi) on demand sia via web che su device grazie a Sky Go. Certo è in fase ancora embrionale ma le basi ci sono e soprattutto Sky può attingere dall’esperienza britannica di Now TV il servizio on demand offerto da BSkyB (Sky in UK) che seppure più caro (9.99 £) offre, oltre a telefilm e film, un’ampia proposta di contenuti sportivi on demand (e lo sappiamo anche noi geek girls – tira più una partita di Champion che…)

Sembra dunque che la guerra on demand stia per abbattersi anche sullo stivale …. non resta che avere ancora un po’ di pazienza e che vinca il migliore.

Ps: Io ovviamente faccio il tifo per Netflix!

Stefania Berlasso
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