E-book in streaming

Un abbonamento mensile per leggere in digitale tutto quello che volete

Qualche giorno fa parlavamo dell’imminente arrivo di Netflix in Italia. Oggi rimaniamo in tema streaming e contenuti digitali, affrontando però la spinosa questione degli e-book in abbonamento.
A dare il “la” è una notizia che arriva – manco a dirlo – dagli Stati Uniti. La casa editrice HarperCollins ha firmato un contratto con Scribd.com, famosissimo sito d’oltreoceano per il document sharing.
Per “soli” 8,99 dollari al mese è possibile sottoscrivere un abbonamento che permette di leggere 80 mila testi digitali, tra i quali anche quelli del catalogo HarperCollins (ultime novità escluse, sigh!).

Concorrenti e precursori

HarperCollins è però in buona compagnia: esistono già altre piattaforme di questo tipo, negli USA.

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Oysterbooks.com (9,95 dollari al mese con download illimitati e un catalogo di 100mila e-book) ed eReatah (piani abbonamento a partire da 14,99 dollari al mese per 2 e-book), solo per citarne alcune. Qualcosa di simile l’aveva studiato anche Amazon. Tutti i sottoscrittori di Amazon Prime USA potevano iscriversi gratuitamente al Kindle Owners’ Lending Library for Amazon Prime Members e scegliere, senza alcun costo aggiuntivo, un e-book al mese tra una vasta selezione di titoli (soprattutto di autori autopubblicati, però).

Dai vecchi e cari “club del libro”, che con un fee mensile recapitavano direttamente a casa alcuni volumi selezionati appositamente sulla base delle proprie preferenze letterarie, adesso non ci sarà più neanche bisogno di attendere il postino.

Quello dell’e-book streaming è, però, un settore in (lenta) crescita, che non ha mancato di suscitare qualche perplessità tra i grandi dell’editoria.

E in Italia?

I pareri sono i più discordanti. Il direttore generale di Libri Trade Mondadori, Riccardo Cavallero, punta più che altro su Matchbook di Amazon. L’iniziativa propone agli acquirenti di libri cartacei di acquistare, a pochi centesimi di euro in più, anche la rispettiva versione digitale. Negativo e scettico, invece, il responsabile del settore digitale per RCS Libri, Marcello Vena. Quello degli e-book è «un business di nicchia» ha commentato il manager, «che si rivolge solo a lettori forti».
Ma qualcuno di ottimista c’è: è Antonio Tombolini, patron di Simplicissimus Book Farm. Se da un lato l’iniziativa è accattivante, in quanto i libri “pesano” molto meno della musica e le condizioni infrastrutturali del nostro paese permettono oramai di connettersi ovunque, c’è sempre il problema del costo dell’abbonamento. Diversamente dalle canzoni, un lettore accanito non riesce a leggere più di un tot di libri al mese. «L’altro problema, che riguarda anche HarperCollins, è l’offerta, che al momento è limitata» ha aggiunto Tombolini, in una recente intervista. «Sarebbe necessaria la partecipazione di tutti gli editori, grandi e piccoli». Al di là delle perplessità, però, egli è sempre più convinto che questa sia la strada giusta da percorrere. È di alcune settimane fa la notizia di un possibile accordo tra Simplicissimus Book Farm e 24symbols.com, piattaforma spagnola di lettura in streaming.

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Si tratta comunque di un mondo particolarmente intricato e difficile da percorrere, perché mettere d’accordo case editrici/autori/distributori e utenti non è “simplicissimus”.
Quando ci sono in ballo i diritti – vedi la vicenda Google Books – tutto viaggia al rallentatore e la burocrazia fa da ostacolo. Improbabile, per il momento, pensare a un supermercato digitale di libri.
Data la quantità di libri letti mensilmente (in Italia, il 46% della popolazione dai 6 anni in su dichiara di aver letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi, per motivi non strettamente scolastici o professionali – dati Istat riferiti al 2012), questo servizio potrebbe andare a vantaggio solamente di chi divora libri quotidianamente? O forse potrebbe incentivare, vista l’ampia possibilità di scelta a un costo contenuto, la nascita di nuovi lettori? O di contro, rischia di far perdere l’abitudine, soprattutto alle nuove generazioni, di leggere un libro per intero, dall’inizio alla fine, avendo la possibilità di saltare continuamente tra un contenuto e un altro? Ai posteri l’ardua sentenza.

Beatrice Borini
www.langolodeilibri.it
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